Il piccolo pullman che ci porta ad Anacapri, nella zona più alta dell’isola, lontano dal glamour della Piazzetta, è seguito da un taxi: a bordo una giovane donna di 35 anni circa, occhiali scuri e vistoso cappello di paglia ed un giovane valletto di un hotel di lusso, con la divisa granata e le decorazioni giallo-oro che ha accompagnato la donna nei suoi acquisti e che ora, con cura, tiene accanto a sé le 3-4 borse, color panna, enormi, con il nome delle griffe stampato sopra.
Alla base della partenza della seggiovia c’è il banchetto di Pasquale: sul piccolo banchetto di legno una sigaretta accesa e gli attrezzi del mestiere, con i quali Pasquale confeziona sandali su misura.
Mentre saliamo sulla seggiovia incontriamo lo sguardo di alcune giovani giapponesi che stanno scendendo: ci sorridono discretamente e ci salutano con la mano inguantata che regge l'immancabile piccolo ombrellino. Qualche seggiolino dopo, un bimbo giapponese di 6-7 anni, seduto sul seggiolino con le gambe incrociate, ha chiuso gli occhi.
Giunte alla sommità del Monte Solaro... Capri come non l’abbiamo mai vista: una piccola baia quasi nascosta e una macchia blu inchiostro, nella quale si distinguono poche barchette bianche. Dall’altra parte dell’isola gli imponenti Faraglioni e la via Krupp...bellissimi…ma è qui che il nostro sguardo si perde.
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