lunedì 29 agosto 2011

Le vacanze sono finite: ultimo post vacanziero prima di tornare alle cose serie...

Nella vita di ogni persona vi sono luoghi importanti: il luogo nel quale si è nati, quello nel quale si vive...e poi ci sono quei luoghi che, pur non rientrando nelle due precedenti categorie, finiscono per diventare parte integrante del nostro mondo.

Prendiamo la nostra piccola località di mare, meta della villeggiatura estiva. Qui la toponomastica è pressoché sconosciuta ai villeggianti, che piuttosto tendono ad orientarsi facendo riferimento ai negozi che lì si trovano: “la via della ferramenta Luisella”, “la via del pastificio Le Spighe”...,o nel caso di negozi ormai chiusi “la via dell’ex Casalino”...I nomi delle vie si scoprono per caso e perlopiù leggendo gli annunci esposti dalle agenzie immobiliari cresciute come funghi negli ultimi anni.

In questo paese dalle mille contraddizioni, nel quale è più semplice acquistare una pelliccia (ben 2 pelliccerie nell’arco di pochi metri) che un costume da bagno o un canotto degni di questo nome, alcune cose sono rimaste immutate:come la chiesetta romanica visibile all’uscita dell’autostrada o i resti dell’acquedotto romano. Altre invece, purtroppo, non ci sono più, come l’inebriante odore di olive in salamoia all’ingresso del negozio che vende prodotti tipici, da quando, per obblighi di legge, l’enorme otre che le conteneva è stato rimosso per motivi di igiene, per far posto ad anonimi vasetti di vetro. O i resti della colonia lungo la spiaggia che con la sua scritta quasi illeggibile ricordava anni passati.

In questi 30 anni qualcosa è stato fatto: le rotonde si sono diffuse velocemente, un po’ come è successo in tante altre città, anche se qui l’arredo urbano della rotonda comprende alcuni elementi peculiari, ossia altoparlanti che diffondono note di arie celebri...Avviene così che semplici gesti quali impostare una curva mentre si è sul motorino assurgano ad impresa quasi eroica (immaginatevi lui in canotta bianca, ciabatte ai piedi e canna da pesca che impegna la rotonda proprio mentre Pavarotti intona il celebre: “All’alba vincerò...vincerò...vinceròoooo”).

L’interesse per la musica qui è palpabile: nella piccola piazzetta accanto alla torrefazione ogni tanto organizzano concerti da camera: per comunicare a residenti e villeggianti l’importanza dell’evento il Comune ha pensato di dover approntare appositi divieti di sosta nell’area interessata, che per l’occasione sono diventati “divieti rafforzativi” (vd. foto).




Ed infine uno dei negozi più vecchi e rappresentativi del paesaggio locale: il negozio di televisori. Il negozio di televisori è un antro buio, nel quale si arrischiano ad entrare soltanto i residenti e popolato all’interno di strane creature (tipo televisori in bianco e nero o televisori a colori ormai da anni rotti e mai aggiustati). Ogni tanto queste strane creature vengono riposte all’esterno del negozio, sul marciapiede, cosicché anche i villeggianti possano notarle meglio.

Affinché eventuali avventori in cerca di televisori siano avvisati del destino tremendo che li attenderebbe una volta entrati, il proprietario spesso si siede su una panchina, accanto ai suoi televisori rotti, all’ingresso del negozio. Camicia con maniche corte rigorosamente aperta (anche perché risulterebbe impossibile chiuderla vista la circonferenza del suddetto), dalla quale si può agevolmente ammirare la sottostante canotta bianca a coste larghe, il tutto corredato da ciabatta marrone aperta con calzettone grigio. Insomma, il tecnico del televisore che ogni donna sogna un giorno di chiamare a casa propria per installare il digitale terrestre...



A parte il negozio di televisori, questo è un paese nel quale si trova tutto. E’ sufficiente non cercare quello che NON si può avere: un costume da bagno, un canotto, una muta e l'attrezzatura per le immersioni, un locale carino nel quale intrattenersi dopo cena o dove i giovani possano divertirsi...che poi, diciamolo, in un paesino di mare, ci sembrano sinceramente pretese un po’ assurde...;-)