Sabato sera in una normale famiglia italiana con un pargolo di 1 mese circa, che considera il sonno una perdita di tempo, da ridurre a brevi intervalli di non più di 1-2 ore, preferibilmente di giorno.
Lei (che da quando è nato il pargolo dorme mediamente 4 ore per notte, non continue, ma approfittando dei brevi intervalli di sonno del suddetto pargolo): “Guarda che il pargolo sta strillando da circa 20 minuti…”
Lui (che da quando è nato il pargolo dorme mediamente 7 ore continue per notte, ad eccezione di qualche week-end, come questo, nel quale è incaricato della gestione del suddetto pargolo): “Sì…sì”
Lei: “Guarda che devi prenderlo con te…lasciarlo nella culla quando piange disperato serve a poco”
Lui (emergendo a fatica dalle lenzuola, gli occhi ancora chiusi…)… “Sì sì ora lo prendo…sono distrutto”
Lei: “Distrutto alle 22? Guarda che la notte è appena iniziata…Dimmi, come faresti se dovessi occuparti di lui tutti i giorni e tutte le notti, come la sottoscritta?”
Lui: “Eh, ma tu ci sei abituata…”
Si sa, l’esperienza è quella che conta.