martedì 30 giugno 2009

Il silenzio è d'oro!

A volte si parla dei beni rari dell'umanità. Si dice che le guerre del futuro saranno per l'acqua, nei romanzi inglesi dell'800 si narra delle favolose colonie, ricche di miniere d'oro e di diamanti. Al telegiornale non si parla che di petrolio.
Io metterei il SILENZIO come bene raro e da tutelare.
Pensiamoci bene: quanti di noi possono godere del silenzio vero, totale, almeno per un'ora al giorno?

sabato 27 giugno 2009

Statistiche familiari

Ecco una statistica facile da indovinare…: in media, quanto tempo una famiglia trascorre insieme al giorno?
Da uno studio condotto in Gran Bretagna (ma i risultati “nostrani” non penso siano molto diversi) la risposta è: 45 minuti al giorno.

Dato che non sorprende se si pensa che: 1) sempre più spesso anche la madre lavora; 2) i figli sono sempre più sovente impegnati in attività extrascolastiche (piscina, calcio, la scuola di musica, ecc.), anche per via della necessità, per i genitori che lavorano, di “sistemare” i figli mentre loro sono fuori casa; 3) i televisori in casa si sono moltiplicati, con il risultato che difficilmente la famiglia si trova riunita, dopo cena, come una volta, di fronte al televisore; 4) al consumo mediatico tradizionale (tv, radio, cinema, ecc.) si sono aggiunti, per quanto riguarda i figli, i “nuovi consumi”: Internet, consolle, ecc., che di norma vengono fruiti in modalità “singola”, ossia separatamente dal resto della famiglia.

Che fare? Ottimizzare quei 45 minuti verrebbe da dire…che poi tradotto significa ottimizzare il tempo che la famiglia trascorre seduta a tavola (perché è qui che si concentra il poco tempo passato insieme).

E perché non aggiungere a questa ricetta anche altro? Es: organizzare il week-end in modo da prevedere attività per tutta la famiglia (gite, visite, passeggiate, ecc.) o cercare di condividere con i figli alcune delle attività che di norma vengono fruite singolarmente (es: cercare di ritagliare un po’ del proprio tempo per navigare con loro o per giocare insieme con la console o per farsi coinvolgere in quei giochi che a noi sembrano strani ed astrusi quanto strani ad astrusi sembravano ai nostri genitori quelli che facevamo noi durante l’infanzia…)?
Si accettano suggerimenti…

mercoledì 24 giugno 2009

Messaggi pericolosi

Il Moige (Movimento Italiano Genitori) ha preso posizione contro lo spot della Rocchetta in cui vengono paragonate Cristina Chiabotto e una ragazza meno alta-magra di lei, che viene sbeffeggiata da altre fanciulle (http://www.genitori.it/documento.asp?sotto=36&articolo=8692).
Fin dal principio ho trovato molto brutta questa pubblicità e mi sono interrogata su come una mente in fase di sviluppo possa interpretarla.
Io, adulta, posso forse cogliere il lato ironico della situazione e commentare: ah, be' allora quest'estate mi bevo una cassa di Rocchetta al giorno e divento come la Chiabotto...ma fatemi il piacere!
Ma una ragazza o una bambina, che magari non ha nessuno che possa aiutarla a decodificare il messaggio?
Vengono i brividi solo a pensarci!

domenica 21 giugno 2009

Italia-Brasile: 0-3. Fato o libero arbitrio?

Il calcio, si sa, è "lo sport" in Italia. Curioso, dunque, è vedere come nel calcio si ritrovino atteggiamenti tipici del nostro modus vivendi.

L'Italia ha perso questa sera contro il Brasile: ha giocato male, senza motivazione...La causa di tutto ciò? "Siamo arrivati qui fisicamente non molto preparati"...

Quante volte ho già sentito questa scusa? E' possibile, dico io, che gli avversari arrivino sempre fisicamente più preparati di noi o siano sempre di stazza superiore alla nostra (quasi che l'Italia fosse un paese di nani e mingherlini e che un destino crudele ed immutabile ci colpisse ogni volta, condannandoci ad essere sempre fisicamente inferiori) E che cosa significa essere arrivati fisicamente poco preparati? Vuol dire che si sono allenati poco? Vuol dire che alla fine del campionato sono troppo stanchi? E allora mettiamoci il cuore in pace e facciamoli giocare alla bocciofila comunale (dove peraltro rischieranno di essere battuti da anziani assai arzilli...!).

In alternativa potremmo dire chiaro e tondo che abbiamo giocato male, che i giocatori non si sono impegnati, che l'allenatore ha sbagliato (e magari prendere qualche iniziativa al riguardo)...Probabilmente alla base di una sconfitta ci sono più motivazioni, ma l'addurre come giustificazione motivazioni che sembrano chiamare in causa un qualche destino/fato immutabile fuori dal nostro controllo mi sembra davvero troppo.

Il dibattito sul fato e sulla sua influenza sulle vicende umane è molto antico: il riconoscimento della capacità dell'uomo di influire sul proprio destino mi sembra una delle grandi conquiste del pensiero. L'atteggiamento di comodo che vedo così diffuso nella nostra società e consistente nell'allontanare la responsabiità personale, nel diluirla a tal punto da rendere impossibile l'identificazione delle colpe e degli errori personali mi sembra un enorme passo indietro...

domenica 14 giugno 2009

Ciao Alfredino

Oggi una trasmissione televisiva ricordava la vicenda del piccolo Alfredo Rampi.
Era il giugno 1981: nonostante all’epoca avessi solo 7 anni ho dei ricordi abbastanza chiari di quella triste storia.
In particolare, l’immagine che non scorderò mai è la foto che circolava allora sui giornali e in tv: un bimbo sorridente con una canotta a righe…

La trasmissione ha ripercorso passo per passo tutte le fasi della vicenda: l’annuncio della notizia che un bambino di 6 anni era caduto in un pozzo vicino a Roma, i tentativi di recuperarlo e infine il triste epilogo.

Tanti gli spunti di riflessione: errori nei tentativi di recupero, il ruolo della televisione (la lunga diretta dell’evento porta alcuni a definirlo il primo reality italiano), la scelta di dare così largo spazio a quell’evento mentre nel paese, in quei giorni succedevano altri fatti importanti (crisi di governo, sequestro da parte delle Brigate Rosse, pubblicazione dei nomi degli aderenti alla P2..) e ancora i dubbi successivi al recupero (dopo oltre un mese) del piccolo corpo e i sospetti di una morte non accidentale, ma provocata.

Probabilmente non sapremo mai tutta la verità sulla storia di Alfredo..ma mentre guardavo quelle scene e sentivo in diretta i lamenti del piccolo Alfredo o Alfredino come tutti lo chiamavano, mi chiedevo solo una cosa: possibile che con i mezzi tecnologici dei quali disponevamo allora non si sia riusciti a fare nulla? Siamo riusciti a mandare uomini sulla luna ma non siamo riusciti a recuperare un bimbo caduto in un pozzo..

Alla fine di tutto, di tutti i dubbi, di tutti gli errori resta la profonda tristezza, il senso di vuoto della morte assurda di un piccolo bimbo di 6 anni.
http://www.youtube.com/watch?v=zXfw9m_NsHU

lunedì 8 giugno 2009

Va ora in onda...

Cinegiornali, spezzoni di film e testimonianze dirette di persone (attori, sociologi, critici cinematografici, giornalisti, ecc.) che ricordano l’Italia degli anni 50-60-70, il tutto condito da una narrazione agile, divertente…
Questo è in sintesi “Anni Luce”, il programma in onda su La7 la domenica alle 13.

Diversi i temi affrontati: cucina, viaggi, omosessualità, modo di vestire, ecc. Un modo originale di raccontare l’Italia…curioso soprattutto per chi, come la sottoscritta, non ha vissuto in prima persona quegli anni.
Qualcuno lo potrebbe definire un esempio di storia minore..ma sempre storia…storia del costume, di come eravamo.

Unica pecca forse la qualità non sempre adeguata di coloro che intervengono con i loro racconti…con un po’ di autorevolezza in più il risultato sarebbe davvero notevole… Aldilà del giudizio sulla trasmissione in sé resta poi la validità dell’idea di fondo: la possibilità di raccontare un paese da punti di vista diversi da quelli della storia tradizionale, di riscoprire materiali, fonti e documenti dimenticati per anni in qualche polveroso magazzino o più semplicemente nella memoria storica delle persone, e che, inseriti nel giusto contesto narrativo, hanno ancora tanto da raccontare…

W l'estate!

Sì, W l'estate, sole, mare, vacanze e NIENTE REALITY!!! Non so voi, ma io adoro la programmazione televisiva estiva.
Oggi davano "Come sposare un milionario" (1953) con la mitica Marylin e poi Lauren Bacall e l'America anni '50...

Un paio di sere fa c'era "Ieri oggi e domani" (1963) diretto da De Sica (PADRE!), con la Loren e Mastroianni.
Ossigeno per il cuore, gli occhi e il cervello!

domenica 7 giugno 2009

Quelli che..LORO lavorano anche nel week-end

Mi è successo diverse volte di dover lavorare nel week-end. E non me ne vanto..

Già perché il dover ammettere di fronte a se stessi - o di fronte ai colleghi il lunedì mattina alla macchinetta del caffè - che si è passato il week-end o parte di esso a lavorare, non è motivo di vanto. Eppure ci sono persone che si premurano di far sapere a tutti che LORO, loro sì hanno lavorato durante il week-end, quasi che questo fosse prova di estrema professionalità ed efficienza.

Già perché nell’Italia lavorativa la considerazione nei confronti delle persone sembra si misuri non in funzione dell’efficienza, quanto piuttosto delle ore che una persona rimane seduta alla scrivania.

Ricordo che anni fa, in una nota azienda, tutti i dirigenti si recavano in ufficio il sabato mattina (nonostante l’orario di lavoro terminasse regolarmente il venerdì alle 18). Eppure tutti ci andavano. Giunti in ufficio si sedevano alla scrivania e aprivano il giornale, che leggevano fino alle 12. Allo scoccare delle 12 richiudevano il giornale e tornavano a casa. Una legge non scritta dell’azienda stabiliva che tutti i dirigenti dovessero recarsi in ufficio anche il sabato mattina, pena l’onta di essere additati di fronte a tutti come scansafatiche.

Questa legge non scritta non è servita ad evitare all’azienda performance alquanto deludenti nel corso degli anni…nonostante questo, nell’Italia lavorativa, nessuno sembra voler mettere in dubbio la validità di questa e di altre simili leggi non scritte.

P.S.: a causa del lavoro ho trascurato in questi ultimi giorni il blog e i post delle amiche…me ne scuso (e certamente non me ne vanto!)

venerdì 5 giugno 2009

I viaggi de "Ilportapenne". Ottava tappa: Lunigiana

Terra di confine la Lunigiana, un lembo di Toscana che, sovrastato dall'Emilia, si appoggia sulla Liguria. Tra un paese e l'altro, a pochi Km di distanza, cambiano addirittura gli accenti che ricordano, ma solo vagamente, tutte e tre le parlate.
Appena arrivati potete aprire i polmoni a tanta aria fresca e pulita e godervi la stagione.
Quella che è!
Perché in Lunigiana tutto è come dovrebbe essere. L'inverno freddo gelido con un po' di neve, la primavera con tanti fiori profumati e le gemme sugli alberi, l'estate calda e piena di sole e l'autunno frescolino e piovoso.
Ovunque castelli medievali. Potete perdervi nei borghi silenziosi perché questa non è la Toscana turistica della Torre di Pisa, per intenderci. Qui potete davvero chiudere gli occhi e sentire il Medioevo.
E la notte è buia e silenziosa, come dovrebbe essere appunto. Se avete un telescopio è il massimo: provate a guardare il cielo e troverete una ragione per vivere!

Quiz - 2

Visto che siete così bravi a risolvere i quiz, e io ci sto prendendo gusto a sottoporveli (!!!), provate con questo (è semplice come o più del precedente).

Quale numero completa la serie?

1, 2, 6, 42, 1806, ?????

giovedì 4 giugno 2009

Quelli che...LORO lavorano!

Capita spesso a scuola che i genitori non siano presenti agli incontri con i professori. Ora, io dico, ci sono due incontri all'anno organizzati di pomeriggio con orario lunghissimo (14:00-19:00), poi ogni insegnante da ottobre a maggio ha un'ora di ricevimento settimanale ed è eventualmente disponibile ad appuntamenti durante le ore buche, anche telefonicamente. Con tutto questo com'è possibile che un genitore non trovi il tempo di andare a sentire quali sono i problemi di suo figlio, magari già ripetente e prossimo a bissare l'esperienza? Se li chiami al telefono ti rispondono "Non posso venire a colloquio, perché IO lavoro!" Gulp! Forse ti ho invitato ad una festa? Forse l'educazione di un figlio si esercita solo nel tempo libero? Tristezza ragazzi!

Quelli che...loro soffrono più degli altri!

Non so voi, ma io quando sento dire: "Non potrei mai alzarmi così presto la mattina. Sai, io soffro a non dormire!" oppure: "Il fatto è che io soffro particolarmente il caldo!", mi viene un po' di acidità. No, perché io credo che tutti noi soffriamo il caldo umido, afoso, inquinato delle città, per non parlare della mancanza di sonno! E' solo che alcuni non hanno scelta, mentre altri possono permettersi di fare i capricci!

mercoledì 3 giugno 2009

AUGURI!

Alla nostra instancabile Beth, ovvero la donna le cui giornate durano 60 ore (altrimenti non si spiega) ... BUON COMPLEANNO!!!

martedì 2 giugno 2009

Lungo le rive del Po

Passeggio lungo le rive del Po: l’ombra degli alberi riflessa nell’acqua, gli uccelli, lo sciabordio dell’acqua, i remi dei canottieri che sfidano la corrente.

La scena evoca i racconti di Maupassant e i dipinti di Renoir…tutto è calma, ma allo stesso tempo vita e colore. I pensieri e le preoccupazioni sono lontane…
Perché questa natura esercita su di noi esseri umani una funzione “catartica”?

Forse perché appare così calma, pacata e dunque lontana dai rumori, dagli stridori della vita quotidiana.
Eppure al di sotto della superficie, così tranquilla, c’è un’esistenza frenetica, fatta anche di lotta per la sopravvivenza, di difesa dei propri spazi naturali.

Ma se è così e se noi umani ci potessimo per un attimo addentrare nel profondo di questa realtà nascosta, la natura cesserebbe di esercitare su di noi la sua funzione catartica?

Forse è come per gli astronauti che contemplano la Terra da lassù…e da lassù tutto appare bello, tranquillo, armonico.