giovedì 24 novembre 2011

Se l'azienda rimpiange la macchinetta del caffé

“E ora…che si fa?”. La domanda riecheggiò nella stanza nella quale erano riuniti i membri del comitato di redazione della community che l’azienda aveva deciso di aprire al suo interno, uno spazio virtuale nel quale le donne dell’azienda erano state incoraggiate a condividere le proprie preoccupazioni, a raccontare le sfide quotidiane che come lavoratrici donne si trovavano quotidianamente ad affrontare.

Ed alcune avevano colto seriamente l’invito. Ci avevano messo la faccia, dando un nome e cognome alle loro affermazioni anche quando si era trattato di elencare quello che in azienda non funzionava: i meccanismi che bloccavano l’avanzamento professionale delle donne e le problematiche legate alla valutazione del talento femminile. Ed ora quelle stesse donne chiedevano non soltanto di essere ascoltate, ma anche di ottenere risposte alle loro istanze.

“Che fare?” si chiesero dunque i membri del comitato di redazione…
Ecco, oggi diverse aziende si trovano in questa condizione: sfruttando le potenzialità di partecipazione consentite oggi da Internet hanno offerto ai propri dipendenti la possibilità di esprimersi e di condividere con altri colleghi i propri pensieri. E se è vero che il numero di coloro che partecipa attivamente ai lavori della community, scrivendo commenti ed animando il dibattito è normalmente costituito da un piccolo nucleo se paragonato al numero degli addetti dell’azienda, tuttavia le idee circolano, escono dai confini della community e le istanze si definiscono con sempre maggiore chiarezza.

L’azienda che oggi decide di dar voce ai dipendenti deve essere consapevole che l’aspetto più complesso da gestire è proprio “il che fare”, la risposta che si intende dare alle problematiche espresse.

In mancanza di una strategia in tal senso l’azienda rischia seriamente di trovarsi a rimpiangere i tempi nei quali il malcontento aziendale trovava sfogo di fronte alla macchinetta del caffè…il tempo di sorseggiare un caffè e poi tutto passava…fino almeno al caffè successivo.