martedì 12 aprile 2011

Quando le colpe dei governanti ricadono sui governatori…e non solo

Non succede spesso di trovare sulla stampa inglese/americana lodi ai nostri connazionali. Recentemente, però, è successo: diversi giornali hanno indicato in un italiano, Mario Draghi, attuale governatore della Banca d’Italia, il candidato migliore, per curriculum professionale, a succedere all’attuale Presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, il cui mandato scade quest’anno.

Un incarico molto importante, viste le sfide che la Banca centrale si trova ad affrontare ogni giorno, ed in particolare oggi, nel contesto della crisi economica globale. Crisi che sta portando ad una riflessione sul ruolo che la Banca centrale avrà nei prossimi anni, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti di stabilità del sistema finanziario.

Per questo motivo è triste dover constatare che uno dei motivi che potrebbe bloccare questa nomina è la nazionalità del candidato, il suo essere italiano. E se una delle motivazioni addotte (la fama di un’Italia troppo incline all’inflazione) può essere compresa (anche se non giustificata), l’idea che l’italiano sia sinonimo di persona poco affidabile e seria lo è molto meno.

Questa motivazione, più o meno esplicitata chiaramente, emerge nei commenti della stessa stampa inglese/americana: “lo scandalo che sta mettendo nei guai Silvio Berlusconi, il presidente del Consiglio, non gioca a favore dell’idea che un italiano possa essere un candidato serio” (The Economist, February 19th-25th 2011, p.12). Qualcuno dirà che il settimanale inglese (che di tutto può essere accusato, tranne che di essere un settimanale di sinistra…) non è mai stato troppo tenero con l’attuale presidente del Consiglio. Vero, ma purtroppo questo sentimento nei confronti degli italiani è davvero diffuso…

Chi si trova a lavorare con colleghi di altre nazionalità lo sperimenta quotidianamente: nell’ambito di un lavoro di gruppo, l’italiano è percepito come quello poco affidabile, che probabilmente produrrà un lavoro approssimativo e fuori dai tempi previsti. Proprio perché questa reputazione ormai ci accompagna da tempo sarebbe auspicabile che la classe politica nel suo complesso e soprattutto chi ricopre gli incarichi di maggiore responsabilità si adoperasse per modificarla (possibilmente in meglio, non in peggio…)

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Un popolo viene giudicato sia in base all'operato del governo che da ciò che produce la sua opposizione parlamentare;in entrambi i casi,sarebbe meglio stendere un pietoso velo su entrambe le componenti!

Beth (Elisabetta Comini) ha detto...

Condivido, anche se penso che sul governo in carica (qualunque esso sia) gravi una maggiore responsabilità. Penso ad esempio al fatto che un membro del governo in visita all'estero rappresenta, almeno agli occhi del paese ospitante, l'Italia nel suo complesso, e non soltanto una parte politica.

Anonimo ha detto...

Posso anche io condividere (anche se solo in parte)il tuo pensiero!A mio modesto avviso,bisognerebbe dividere il campo della politica vera e propria da quello della moralità della politica,o per essere chiari,della morale di chi ci dovrebbe rappresentare.Se badiamo solo a questo aspetto,non sono certo io (data la mia veneranda età!)a voler assolvere il Nostro da certi suoi comportamenti(definiamoli pure sbarazzini!!)ma,non dimentichiamocelo mai,compiuti (e questo è ancora tutto da provare) nell'ambito di mura domestiche e per questo non assoggettabili ad una pubblica condanna di impudicizia e ludibrio.Se mi permetti,sei troppo giovane per ricordarti di certi altri esempi di capi di stato e/o di governo che,all'apparenza (e si badi bene solo a questa!)sembravano degli stinchi di santo,ma che nel privato ne combinavano di cotte e di crude,con cantanti,modelle e signore sposate.Dove è,dunque, la differenza,mi chiederai?Semplice!Nel passato,tutto quello che oggi leggi sui giornali o vedi alla tv,era sottoposto a censura (vedi l'esempio della gag portata in tv da Tognazzi e Vianello negli anni '60 e che,non censurata al momento della messa in onda,li costrinse per molti anni all'ostracismo televisivo).Ora,invece,essendo l'attuale censura elastica come un paio di slip alquanto consunti,ci viene permesso a qualunque ora del giorno e della notte di assistere a programmi (per bontà d'animo definiamoli così)dove si assiste ad un proliferare di parti intime e linguaggio da suburba,e questo non solo sulle così dette "reti commerciali",ma anche sulle reti dell'ente pubblico che finanziamo noi(che paghiamo il canone!)coi nostri soldi.L'accusa più grave che faccio ai partiti di opposizione è che non hanno una politica chiara,sono tra loro divisi (come lo è d'altronde l'attuale maggioranza)e che l'unica cosa che li tiene uniti è l'odio che hanno nei confronti del loro attuale contrappositore politico,che di politico ha solo il nome,bada bene!Dalle tue parole mi pare che tu veda un futuro migliore:te lo auguro di tutto cuore,anche se,credimi,vorrei,ma non posso,condividere questo tuo ottimismo!Un abbraccio sincero da un tuo grande ammiratore.