lunedì 17 maggio 2010

Se fossi la signora F.

Se fossi la signora F., penso non mi avrebbe fatto molto piacere leggere l’intervista nella quale mio marito, direttore di un noto quotidiano nazionale, afferma che a 67 anni (dunque in età pensionabile) resta al lavoro perché lo terrorizza l’idea di tornare a casa dopo aver fatto la spesa e sentirsi rimproverare dalla moglie per aver acquistato la marca sbagliata di pasta.

E’ vero che nella medesima intervista il direttore precisa di avere uno splendido rapporto con moglie e figli, ma le sue affermazioni confermano un dubbio che da tempo ci poniamo…: quanti uomini decidono di restare al lavoro oltre l’età pensionabile per timore di quello che li aspetta fuori dall’ambiente lavorativo?

Eppure si penserebbe che una coppia, in salute e dotata di mezzi economici, una volta che i figli abbiano raggiunto l’età dell’ìndipendenza, abbia oggi un mondo di opportunità: viaggiare, la possibilità di coltivare i propri hobby (o di scoprirne di nuovi), la possibilità di frequentare con maggiore libertà le proprie amicizie, godersi il piacere di quelle piccole cose che la frenesia di tutti i giorni ci impedisce di apprezzare.

E invece la vita oltre il lavoro, nell’immagine descritta dal nostro direttore, sembra fatta di una monotona quotidianità scandita dai rimproveri della moglie (che poi, e lo diciamo per esperienza personale, probabilmente aveva specificato accuratamente al marito quale marca di pasta acquistare!).

Non solo, ma la permanenza di persone di età avanzata sul luogo di lavoro ha conseguenze non indifferenti anche dal punto di vista dell’organizzazione aziendale. Non significa infatti genericamente un minore dinamismo in termini di di ricambio generazionale, ma anche un minore ricambio delle idee ed il rischio di continuare ad importare nel lavoro schemi/modelli che non si adeguano più alla realtà. Certamente esistono persone che, a prescindere dall’età, hanno una visione del presente e del futuro particolarmente innovativa, ma nella maggior parte dei casi si tratta di eccezioni.

Se poi un giorno scoprissimo che la signora F. continua a lavorare oltre l’età pensionabile perché trema all’idea di passare le proprie giornata a rimproverare il marito per aver acquistato la marca sbagliata di pasta allora saremmo seriamente preoccupate. Ma sarà che le donne in posizioni di rlievo nel mondo lavorativo italiano sono ancora poche (e dunque meno intervistate) o sarà semplicemente il fatto che il mondo lavorativo della donna si spinge, per tradizione, sempre oltre il confine dell’ufficio...pensiamo di essere nel giusto nel ritenere che difficilmente leggeremo un giorno una simile intervista.

1 commento:

Lisa ha detto...

Date un'occhiata a questo (per gli amanti del genere) http://www.youtube.com/watch?v=6gcju5vsd5M