martedì 20 luglio 2010

Perché...Men AND Women Do it better

Interessante spunto di riflessione dal libro "Rivoluzione Womenomics", del quale abbiamo già avuto modo di parlare in post precedenti (vd. riferimenti in fondo al post).

“I giovani ed ambiziosi maschi che avanzano nella carriera come rulli compressori paiono dotati per virtù innata di raffinate capacità di manovra in questo labirinto (il labirinto aziendale, NDR). Sono costoro ad avere la “politica” aziendale innestata direttamente nei propri geni oppure è il labirinto organizzativo a essere costruito in modo congruente con le modalità di interrelazione, di competizione e di manovra di questi giovani ambiziosi?”*

Detto altrimenti, quello che le autrici sostengono è che le dinamiche che guidano oggi le imprese nel loro modo di gestire le persone e di valutarle, sono di fatte basate su concetti permeati su modelli di comportamento maschile, che dunque tendono ad avvantaggiare gli uomini. Intendiamoci: qui non c’entrano solo il discorso della maternità e della conciliazione vita/lavoro. C’entra il fatto che le donne hanno la tendenza a costruire, anche quando sono in posizione di leadership, delle strutture di lavoro diverse, meno gerarchiche e più collaborative, sono meno propense all’autopromozione, tendono ad essere guidate da valori in parte diversi da quelli che motivano gli uomini (vd. l’importanza del riconoscimento del valore per il lavoro fatto e l'importanza del concetto di fare la differenza sul lavoro, promuovendo ciò che ci ritiene importante più che concetti quali il denaro e la posizione) e tendono a sottovalutare le proprie capacità mentre gli uomini tendono a fare l’opposto. Inoltre le donne sono meno coinvolte in quelle regole di condotta non scritte che spesso favoriscono l’avanzamento di carriera all’interno delle aziende (es: il fatto che gli uomini si ritrovano spesso in contesti informali anche fuori dal lavoro, tessendo relazioni che si rivelano poi utili per progredire all’interno dell’azienda).

Riconoscere queste differenze, ossia il fatto che le donne hanno motivazioni di carriera, modelli di organizzazione del lavoro e stili differenti di comunicazione da quelli della maggioranza maschile al vertice delle imprese (non pretendendo che le donne si adeguino agli stili e ai modelli maschili attuali) rappresenta un passo importante verso lo sfruttamento di quel talento femminile che, come dimostrano i tanti casi citati dalle autrici, può portare significativi vantaggi alle aziende in termini di business.

Qualcuno (che non si è soffermato a leggere con attenzione il libro) probabilmente concluderà che si tratta del solito libro femminista…a me sembra invece che il messaggio sia un altro…parafrasando un motto inglese, “Women don’t do it better…men AND women do”…

*A. Wittenberg-Cox e A.Maitland, Rivoluzione Womenomics, Gruppo24Ore, Milano, p. 257.

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