lunedì 25 ottobre 2010

Pensieri da 2 novembre...

Li chiamano “obituary” e si trovano in diversi quotidiani e settimanali statunitensi ed inglesi. Ma non assomigliano ai nostri “necrologi”. Sono molto di più: racconti di una vita, talvolta di personaggi noti (famosi scrittori, scienziati, politici, ecc) talvolta di persone comuni (es: http://www.nytimes.com/2010/10/22/nyregion/22sturz.html?ref=todayspaper).

Grazie alla penna di giornalisti specializzati in questa attività, gli “obituary” sono diventati nel tempo tra le letture preferite di ampie schiere di lettori (al punto che per alcuni giornali questa sezione è una delle più popolari, accanto a quella delle notizie sportive).

Non a caso, diversi sono i libri che raccolgono gli "obituary” pubbicati da giornali e settimanali: dall’”Economist’s Book of Obituaries” di Keith Colquhoun e Ann Wroe a “Obit. Inspiring Stories of Ordinary People who led Extraordinary Lives” di Jim Sheeler (che per la sua attività di scrittore di “obituary” ricevette nel 2006 il premio Pulitzer per il giornalismo nell’ambito della categoria “Feature Writing”).

Curioso che, scrivendo di esistenze ormai concluse si scelga di parlare anche di persone comuni, la cui vita è stata sino ad allora “ignorata” dai media. O forse no…Forse, come sembra suggerire l’ampia attenzione che anche questi “obituary” rivestono, questo interesse “postumo” riconosce che anche nella vita apparentemente ordinaria di tante persone comuni si nascondono preziose lezioni di vita. Lezioni di vita che sfuggono ai media troppo spesso impegnati, nella quotidianità, ad inseguire freneticamente il clamore, l’evento drammatico, la sensazionalità e che soltanto nello spazio dedicato per definizione alla riflessione, al ricordo pacato, riescono a rendere il giusto tributo alla pluralità e complessità del genere umano.

1 commento:

Lisa ha detto...

Mi viene da pensare alle vecchie foto in bianco e nero, quelle della nonna da giovane al mare, o a un picnic, che sono così preziose e artistiche per noi, perché parlano di un mondo e una quotidianità tanto lontani, di esperienze e vite talvolta travagliate, ma ormai concluse e giunte al meritato riposo.