mercoledì 1 giugno 2011

Alla ricerca del tempo perduto

Due notizie che fanno riflettere sul rapporto tempo-tecnologia.

Il World Memory Project, promosso dall’Holocaust Memorial Museum statunitense e da Ancestry.com mira a rendere disponibili gratuitamente, online, informazioni sulle vittime ed i sopravvissuti delle persecuzioni naziste. Scaricando un apposito software, chiunque può contribuire al progetto, aiutando ad indicizzare immagini digitalizzate originariamente contenute in microfilm che così diventano consultabili e ricercabili online, nell’ambito di un database. Pochi minuti dedicati al progetto da parte di migliaia di volontari in tutto il mondo stanno aiutando a preservare la memoria storica e a dare risposte a quanti cercano informazioni su parenti e familiari vittime delle persecuzioni (fonte: http://www.ancestry.com/wmp).

Una recente indagine condotta negli Stati Uniti (http://harmon.ie/content/press-releases) ha rivelato che oggi il 60% delle distrazioni che avvengono sul luogo di lavoro sono determinate dalla consultazione delle mail, dall’utilizzo dei social network, dall’invio di messaggi sul cellulare, dall’instant messaging, dalla ricerca di informazioni sul web e dal passaggio da un’applicazione all’altra.

Metà degli intervistati ha rivelato di non riuscire a lavorare più di 15 minuti (ma a volte anche meno) senza essere interrotti o distratti, fattore, questo, che impatta negativamente sul lavoro svolto in termini di: difficoltà a lavorare (33%); mancanza di tempo per riflettere (25%); eccesso di informazioni (21%); mancato rispetto delle scadenze (10%) e clienti persi (5%).

Questo quanto emerge dalla indagine...E' tuttavia vero che in molti casi questi stessi strumenti o almeno parte di questi (es: la ricerca di informazioni sul web, la consultazione di blog specialistici, ecc.) contribuiscono alla produttività e alla qualità del lavoro nella misura in cui aumentano ad esempio le opportunità di scambio di opinioni e l'accesso a materiale/informazioni sui quali riflettere.

In questo contesto, la capacità di selezionare le informazioni (e la disponibilità di strumenti che ci consentano di organizzare quelle stesse informazioni in modo strutturato e rapido) nonché la capacità di capire quando è necessario fermarsi a riflettere prima del prossimo click sembrano ingredienti necessari per ritrovare l’equilibrio perduto…

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