martedì 8 settembre 2009

I viaggi de "Ilportapenne". Decima tappa: Pompei

Alle 10 di mattina il sole brucia le strade di Pompei.
Difficile immaginare il traffico brulicante lungo le stradine sulle quali si affacciano le botteghe, le case, le ville…
I recipienti per le bevande, lo spazio per la cottura del pane, i muri con le scritte che inneggiano al politico di turno, gli spazi intimi del Lupanare con le immagini proibite e poi il foro, maestoso, con le colonne, le statue, i grandi spazi…frammenti di vita quotidiana che il turista cerca di rivivere affacciandosi in tutte le aperture che scorge, toccando i muri, sbirciando attraverso le sbarre di metallo che vietano l’accesso.

Il Vesuvio è là…inquietante nel suo silenzio.

I calchi di alcuni pompeiani, come scatti di una foto, hanno fermato il tempo. Il pensiero, chissà perché, corre al computer portatile carbonizzato e alle bollette del telefono da pagare conservati nella teca del museo di New York, accanto al frammento della fusoliera di uno degli aerei dell’11/09.

Ma è un attimo…i mosaici colorati, i colori sgargianti e i giardini con le piccole fontane ci riportano alla vita gioiosa della città, ai suoi cittadini benestanti ed indaffarati.

Fino al tramonto…quando le vie tornano deserte ed il silenzio avvolge nuovamente la città, sotto lo sguardo protettivo del Vesuvio.

3 commenti:

Lisa ha detto...

Cara Beth, la tua descrizione mi ha fatto venire voglia di rileggere le lettere di Plinio il Giovane a Tacito. Sono antichissime ma davvero emozionanti. Per chi ha voglia...in latino e in italiano! http://www.arangioruiz.org/vesuvio/ovidio/PLINIO79.htm

Beth (Elisabetta Comini) ha detto...

Grazie Lisa, ottimo suggerimento! Se poi ci fermassimo a leggerle lungo una delle stradine di Pompei, magari al tramonto...

Lisa ha detto...

Fa tanto Grand tour del 1600!