domenica 14 giugno 2009

Ciao Alfredino

Oggi una trasmissione televisiva ricordava la vicenda del piccolo Alfredo Rampi.
Era il giugno 1981: nonostante all’epoca avessi solo 7 anni ho dei ricordi abbastanza chiari di quella triste storia.
In particolare, l’immagine che non scorderò mai è la foto che circolava allora sui giornali e in tv: un bimbo sorridente con una canotta a righe…

La trasmissione ha ripercorso passo per passo tutte le fasi della vicenda: l’annuncio della notizia che un bambino di 6 anni era caduto in un pozzo vicino a Roma, i tentativi di recuperarlo e infine il triste epilogo.

Tanti gli spunti di riflessione: errori nei tentativi di recupero, il ruolo della televisione (la lunga diretta dell’evento porta alcuni a definirlo il primo reality italiano), la scelta di dare così largo spazio a quell’evento mentre nel paese, in quei giorni succedevano altri fatti importanti (crisi di governo, sequestro da parte delle Brigate Rosse, pubblicazione dei nomi degli aderenti alla P2..) e ancora i dubbi successivi al recupero (dopo oltre un mese) del piccolo corpo e i sospetti di una morte non accidentale, ma provocata.

Probabilmente non sapremo mai tutta la verità sulla storia di Alfredo..ma mentre guardavo quelle scene e sentivo in diretta i lamenti del piccolo Alfredo o Alfredino come tutti lo chiamavano, mi chiedevo solo una cosa: possibile che con i mezzi tecnologici dei quali disponevamo allora non si sia riusciti a fare nulla? Siamo riusciti a mandare uomini sulla luna ma non siamo riusciti a recuperare un bimbo caduto in un pozzo..

Alla fine di tutto, di tutti i dubbi, di tutti gli errori resta la profonda tristezza, il senso di vuoto della morte assurda di un piccolo bimbo di 6 anni.
http://www.youtube.com/watch?v=zXfw9m_NsHU

3 commenti:

Lisa ha detto...

Io non ricordo nulla dell'evento perché ero troppo piccola, ma è una vicenda così terribile che scuote ancora oggi gli animi, anche di chi è nato molti anni dopo. Dubbi, polemiche, il fatto è che una fine così tragica per un bambino piccolo lascia tutti molto tristi.

cautelosa ha detto...

Io lo ricordo perfettamente, invece, perché già adulta (quasi 31 anni) e mamma di Mattia, all'epoca treenne. Quella terribile notte fra il venerdì ed il sabato di un caldo giugno, quando ho palpitato in diretta ai tentativi di salvare il piccolo e sofferto per quel suo chiamare "mamma, mamma" che mi è rimasto nelle orecchie per giorni e giorni.
E avevo capito che la speranza si stava perdendo, quando la zia aveva chiesto in tv di poter avere uno speciale stucco, presentato qualche settimana prima alla trasmissione Portobello, in cui inventori di ogni sorta parlavano delle loro "invenzioni".
Però io non penso che quella di trasmettere in diretta sia stata una scelta per "nascondere" altri gravi problemi del paese. Queste sono le teorie del "dopo", le ricostruzioni degli anni successivi.
Invece credo che si fosse veramente creduto alla possibilità di salvare Alfredino e poiché essa pareva imminente, le telecamere erano rimaste sul luogo, dove, tra gli altri, era giunto anche il Presidente della repubblica, Sandro Pertini. Certo, ci sarà stato del cinismo in chi decise di continuare con la diretta, ma quelli erano anni in cui non si parlava tanto di audience, Auditel e altro. E la gente che seguì fino a notte fonda (ricordo le luci accese di decine e decine di appartamenti che potevo vedere dal mio balcone) non lo fece tanto per curiosità stile reality, quanto con una forte empatia per il piccolo e la sua famiglia.

Beth (Elisabetta Comini) ha detto...

Ciao Cautelosa e grazie per la visita. Sì hai ragione, con il passare degli anni si tende a fare un po' di "dietrologia" con tutto..penso che come dici tu tutti fossimo davvero emotivamente coinvolti nella vicenda e penso che le persone volessero davvero seguire il fatto in diretta. La questione è, come sempre, il "come" si fanno le cose...Sarà che quando si è mamme (come lo sono anche io, da non molto tempo..) si colgono in particolare alcuni aspetti, ma anche io, rivedendo quelle scene, sono rimasta sconvolta da quel "mamma, mamma" ...Penso che in tutte le persone che hanno assistito a quella tragedia Alfredino abbia lasciato davvero un grande vuoto e senso di impotenza...