martedì 22 dicembre 2009

La memoria in un ciak

Ieri sera su RaiStoria si è parlato della strage compiuta a S.Anna di Stazzema, il 12 agosto 1944.
Come di consueto nei servizi di RaiStoria, il racconto dei fatti era corredato dalle testimonianze dei pochi, in questo caso pochissimi, sopravvissuti. Sentendole, mi sono tornate alla mente le voci dei sopravvissuti ai lager nazisti ascoltate a Mauthausen e Dachau.

Voci di persone che non ci sono più e che arrivano a noi grazie ad un nastro o un DVD che fermano nel tempo sensazioni/emozioni evitando che il passare degli anni le trasformi in “altre” realtà…come avviene quando raccontiamo un avvenimento…e ogni volta che lo raccontiamo aggiungiamo via via particolari arrivando alla fine a chiederci quale sia la versione “vera”.

Al termine del servizio di RaiStoria, lo storico presente in studio sottolineava come, venendo meno le testimonianze dei sopravvissuti, la nostra memoria storica si “costruirà” sempre di più in futuro sulle immagini, non solo su quelle dei documentari storici, ma anche, e soprattutto, su quelle dei film.

In un mondo sempre più dominato dall’immagine, toccherà dunque ai film costruire la memoria di questi eventi, aggiungendo al fatto storico, documentato dagli studiosi, la dimensione del sentimento, quel confine verso il quale lo storico non si spinge.
Una responsabilità enorme per chi dovrà resistere ad ogni ciak alla tentazione di raccontare altre storie, diverse da quelle vere….

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