giovedì 15 aprile 2010

Il "JFK Employee"

C’è Mary che, dopo un lungo volo, sosterà qualche ora all’aeroporto JFK di New York e chiede dove potrà portare il cane che viaggia con lei a fare una passeggiata.
C’è John che chiede come raggiungere il suo albergo dall’aeroporto spendendo il meno possibile. E chi chiede dove poter fare una doccia all’interno dell’aeroporto o come avere assistenza per un parente in arrivo all’aeroporto che non parla inglese e che quindi potrebbe avere problemi a rispondere alle domande degli agenti della dogana. E ancora chi vorrebbe portare da Cuba del rum e dei sigari cubani e chiede se questo è consentito dalla legislazione vigente.

A queste ed altre domande l’addetto dell'aeroporto JFK di New York (o “JFK Employee”, come si firma sul sito) risponde in tempo reale su una pagina del sito web dell’aeroporto http://www.jfk-airport.net/
In realtà il sito è strutturato in diverse sezioni nelle quali i viaggiatori troverebbero risposte ad alcune delle domande inviate. Ma se è vero che i problemi dei viaggiatori sono spesso comuni, avere risposte puntuali ai propri dubbi è spesso determinante (se arrivo con il volo xxx e ho la corrispondenza con il volo xxxx gestito da quest’altra compagnia che parte dal terminal.xxx all’ora xxx, ce la farò a prendere l’aereo? Avrò tempo sufficiente per superare i controlli?). E in questo senso la presenza del “JFK Employee” è davvero rassicurante.

Uno degli aspetti che penso colpisca di più noi europei in visita negli USA è proprio questo: l’approccio che caratterizza il “servizio al pubblico”. Nell’aeroporto, ad esempio, tutto è ben segnalato. Lungo le strade, ad ogni incrocio, c’è un cartello ben visibile che riporta il nome delle vie e la direzione da seguire per raggiungere la propria meta.

Il che mi ricorda un viaggio in macchina da Torino a Milano Malpensa di qualche annetto fa. Seguendo le scarse indicazioni (molte erano nascoste dalla vegetazione e quelle visibili erano sistemate in modo ambiguo: “Secondo te indica di andare diritto oppure di girare a sinistra?”) arrivammo in piena campagna. Dopo una serie di stradine deserte, ci trovammo di fronte ad un piccolo ponticello, sul quale una macchina di grandi dimensioni o un camper non sarebbero mai potuti transitare. Eppure la strada era proprio quella e portava (ma solo se si viaggiava su macchine di piccole dimensioni!) proprio a Milano Malpensa, uno dei principali aeroporti italiani. Caro “Malpensa Employee”…where are you?

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