giovedì 1 aprile 2010

Italiani popolo di poeti, naviganti e... cantanti

E’ vero Sanremo c’è sempre stato, come pure Castrocaro, lo Zecchino d’Oro, ecc. Ma ora sta diventando una malattia collettiva. Ovunque ci si giri, nella vita reale o nella vita para-normale della televisione, siamo letteralmente circondati da gente che canta. Cantano tutti...

C’è la mamma che canta per necessità (se Winnie Pooh si mette a cantare la ninna nanna al piccolo amico Elfie, la mamma dovrà fare altrettanto, no?). Ma è una cosa che avviene all’interno delle mura domestiche, nell’intimità familiare e quindi è tollerabile…

C’è il dilettante finto improvvisato che, in qualsiasi occasione utile (festa patronale, serata di gala, matrimonio, cresima, ecc.), fingendo un po’ di ritrosia e timidezza, “costretto” dagli amici che lo invocano a gran voce (probabilmente amici che lui paga per “costringerlo” ad esibirsi), si impossessa del microfono e non lo molla più…e che inesorabilmente parte con una canzoncina quasi innocente per poi arrivare alle arie più impegnate ed impegnative…perché in fondo la lirica è alla portata di tutti.

E poi ci sono i vari programmi televisivi che ormai imperversano in ogni dove: non solo più ragazzi ed adulti, ma, ora, anche bambini…(che non perdono più tempo con i “Quarantaquattro gatti” ma, ancora una volta, con brani ed arie impegnative)…per un susseguirsi di accuse tra le emittenti per chi ha rubato il “format” all’altro.

Ora che ci penso, una volta si cantava anche durante le gite scolastiche: ho un vago ricordo di una gita scolastica alle elementari (in pullman, ovviamente…perché una volta il treno non si utilizzava, forse per rispetto nei confronti dei comuni viaggiatori…). Si cantava “Bella ciao”, non per convizione politica o altro, ma semplicemente perché per noi bimbi cresciuti in una terra con una forte tradizione di lotta partigiana, nella quale regolarmente si commemoravano pubblicamente i caduti della resistenza, semplicemente la si sentiva molto spesso…Poi sono arrivati i walkman e gli iPod e l’ascolto è diventato più individuale…tutti zitti ad ascoltare con le cuffiette solidamente incastrate nelle orecchie.

Che fare dunque di fronte a questa malattia contagiosa? A questo virus che si sta diffondendo con una velocità pari a quella della peste bubbonica? Mi viene in mente una canzoncina…”Canto anch’io? NO, TU NO!”

2 commenti:

Lisa ha detto...

Mia cara, ma in un post del genere non mi citi il nostro amato principe Emanuele Filiberto? Non mi dire che ti sei persa la sua esibizione a Sanremo! Poco male, cerca su youtube. Ah, la canzone è "Italia amore mio". Avanti Savoia!

Rob ha detto...

..."io credo nella mia cultura", per questo il Filiberto canta, come tutti noi.
Però io preferisco la versione di Elio e le storie tese!