domenica 4 ottobre 2009

Crescere o semplicemente vivere?

Sto leggendo un libro, "Con il cielo negli occhi" di Franco Lorenzoni (ed la meridiana). Parla dell'esperienza dell'insegnamento dell'astronomia di un maestro elementare, con metodi basati sull'osservazione, il disegno e la percezione di spazi e tempi in modi semplici: appuntamenti serali davanti alla finestra aperta per disegnare l'orizzonte, le posizioni di Luna e stelle, dei tramonti del Sole, ricerche di miti, detti popolari, condivisione e discussione con i compagni.

Mi viene da fare il paragone con i programmi della Scuola dell'Infanzia, con inglese, nuoto, psicomotricità (leggasi ginnastica), cui le famiglie volenterose aggiungono tante altre cose. Sapete che esistono corsi di danza per bambini dai 3 anni in su? E gli asili nido non prevedono forse laboratori (sì sì li chiamano così) per unenni? C'è una frase del libro che mi ha colpito "...sembra che l'unica cosa importante che debbano fare i bambini è crescere e diventare grandi e l'aspetto degno di maggiore attenzione siano le loro trasformazioni, più che il loro presente e il loro sentire..."

A discapito dell'ultraspecializzazione degli operatori del settore, il mondo dell'infanzia sembra quasi un problema della società: i nostri bambini rischiano di attraversare troppo velocemente la loro età più bella e intellettualmente più feconda, tra corsi ed esperienze varie, senza avere il tempo di fermarsi a riflettere su quello che ogni giorno semplicemente vedono e "...magari, diventati adulti, passare la vita a farsi curare, ricercando parole e immagini della propria infanzia."

1 commento:

Beth (Elisabetta Comini) ha detto...

La mia impressione è che i corsi che Lisa cita, sebbene nati con finalità nobili (quelle di stimolare la curiosità dei bambini, la loro voglia di apprendere e di scoprire) di fatto siano con il tempo diventati sempre più sovente un parcheggio per genitori a corto di tempo da dedicare loro...E a volte gli stessi genitori sembrano non esserne coscienti (possibile che i bambini chiedano loro con tanta insistenza di essere iscritti a 5 corsi contemporaneamente, con il risultato di avere un'agenda degna di un Amministratore Delegato?). Qualche attività non può che essere positiva, ma la perenne corsa contro il tempo per passare da una piscina ad un campo da tennis o ad altre attività similari mi sembra un elemento che dovremmo cercare di risparmiare ai nostri bambini. Che assaporino, come ci suggerisce Lisa, il gusto della vita, del crescere a piccoli passi (i LORO passi)...P.S: bellissima l'immagine del contemplare il cielo dalla finestra...!