giovedì 18 marzo 2010

C’erano una volta il P.S.F ed il P.T.S…poi arrivò il P.P.P

Mercoledì 17 marzo il P.P.P (Piccolo Pendolare Padano) parte alle ore 18,25 da Milano Centrale con destinazione Brescia con il treno regionale 2109. Orario di arrivo previsto: 19,33.
Il P.P.P, che da tempo non vede la propria famiglia, ha già programmato tutto: cenetta tranquilla, dopocena a raccontarsi gli ultimi avvenimenti, a letto con un bel libro.

Ore 19,00: il treno del P.P.P comincia a lampeggiare: un lampo ora, un lampo ancora e i lampioni della banchina della stazione si spengono tutti (spunterà Harry Potter con la sua bacchetta magica e la mitica Nimbus?). Cala il buio sul treno del P.P.P.

Il treno riparte, ma dopo neanche 5 minuti si ferma. Dal finestrino il P.P.P scorge le finestre illuminate di alcuni condominii che costeggiano la linea ferroviaria. ”Nonna, nonna, c’è il treno” urla un bimbo…Già qui di treni non se ne vedono molti…non siamo in una stazione e i treni dovrebbero soltanto passare senza fermarsi.

Ore 20,00: dopo un’ora di silenzio passa il capotreno. Il treno è rotto. Siamo in attesa di un locomotore che ci riporterà a Treviglio. Lì il P.P.P e i suoi compagni di sventura trasborderanno (linguaggio tecnico di Trenitalia) su un altro treno.

Ore 20,45: il P.P.P non si è mosso di un mm e neanche il suo treno. Il bimbo ogni tanto fa capolino dalla finestra, ma non urla più..la novità è passata…il treno è sempre lì. Ripassa il capotreno “Il lomotore è arrivato…ora si parte, si parte..nessuno si muova” (urla di giubilo di alcuni viaggiatori occasionali. Il P.P.P, temprato da anni di guasti al treno, inconvenienti tecnici, smarrimenti del materiale rotabile, attende gli eventi pensando mestamente alla cenetta con la famigliola che è andata in fumo).

Ore 21,15: il bimbo del condiminio è andato a letto. Nella carrozza invece c’è un gran movimento. Passa anche la Polfer (Polizia Ferroviaria): “Il locomotore sta arrivando …”. Vi porterà a Vidalengo (ma non era Treviglio?)…nessuno si muova..anche io vengo con voi (una minaccia? Una rassicurazione?)

Ore 21,50: il treno, dopo qualche sussulto, parte (il locomotore è arrivato dopo quasi 3 ore…espressamente costruito per il treno del P.P.P ai cantieri Lego di Legoland).

Ore 22,45: arrivo a destinazione a Brescia. 86 km in 4 ore e 20 minuti….nuovo record della velocità su una delle linee più importanti del paese (Milano-Venezia, il Nord efficiente, produttivo, ecc. ecc.).

Il P.P.P (per il quale il lettore di questo blog a questo punto avrà sviluppato un sentimento di compassione pari almeno a quello provato nei confronti del P.C.F -Piccolo Scrivano Fiorentino - o del P.T.S - Piccolo Tamburino Sardo - di Cuore, trascina i suoi fardelli a casa.

Ad attenderlo la famigliola (che solo per un senso di pudore e rispetto per le fatiche del P.P.P non ha già indossato il pigiama) ed un piccolo piatto solitario sulla tavola. “Beh, un ritardo è meglio di un deragliamento”, esclama la mamma del P.P.P.
Il P.P.P non risponde: guarda l’orologio, il calendario sul muro che gli ricorda che oggi è mercoledì 17 (non venerdì) e non dice nulla…la mamma ha sempre ragione.

6 commenti:

Lisa ha detto...

Certo che a non viaggiare in treno se ne perdono di avventure!

Unknown ha detto...

un saluto da una P.P.P. che ieri ha condiviso questa avventura
e che stamattina ha provato invado ad cercare se vi era traccia dell'accaduto su qualche mezzo di comunicazione. :(

Beth (Elisabetta Comini) ha detto...

@Roberta: grazie della tua testimonianza Roberta, che avvalora quanto riportato da noi. Per quanto riguarda i mezzi di informazione...sarà forse che queste notizie non "fanno più notizia" (mentre la creazione delle 4 classi di servizio annunciata da Trenitalia poco tempo fa sì)?
@Lisa: già... è un "privilegio" che si conquista...giorno per giorno!

Lisa ha detto...

Mie care, guardate questo video: http://www.youtube.com/watch?v=PwfaBNR2G78&feature=related
e ditemi se non vorreste essere P.P.R. (Piccole pendolari russe). Forse su quelle linee si fanno (facevano?) incontri interessanti?

Roberto Montanari ha detto...

Già, c'ero anch'io... leggendo il tuo resoconto, ho pensato che -per fortuna- oltre ad indignarsi, si può anche ridere, e riflettere.

Quante vite parallele: il bambino alla finestra, la famiglia che aspetta, il controllore. Per ognuno lo stesso fatto ha significati diversi. Per ciascuno prende un pezzettino minuscolo della sua esistenza, e lo trasforma in ricordo. Anche il tuo racconto ha questo effetto.

Che complessi che siamo, alle volte. Alla fine evochi l'oscuro potere del 17: già, forse un po' c'è anche questo, nel nostro vizio di accettare la situazione: il Destino...

Comunque grazie, scrivi ancora !

Beth (Elisabetta Comini) ha detto...

@Roberto: grazie del commento Roberto! Nell’ultimo post ho raccontato l’esperienza stancante, esasperante del treno disgraziato così come l’ho vissuta io…sono sicura che tu, come tutti gli altri P.P.P (piccoli pendolari padani) che viaggiavano con me hanno la propria versione da raccontare…Stessi fatti ma diverse sfumature. E d’altronde il racconto di un’esperienza è proprio questo…: il tentativo di ricondurre ad una visione di insieme vari elementi e percezioni. Ognuno lo fa a modo proprio e per questo, il racconto di un medesimo evento può cambiare in modo significativo da persona a persona.
Non solo, ma lo stesso ricordo cambia con il passare del tempo…alcuni aspetti restano, altri scompaiono in quel continuo processo di riediting della nostra memoria. Gi, caro Roberto...a volte siamo proprio complessi!
@Lisa: se non sbaglio, nel video, Greta Garbo si lamenta per il riscaldamento che non funziona....ma allora qualche somiglianza c'è....! (forse anche la speranza di fare certi incontri?)