mercoledì 1 aprile 2009

Logica stringente

Una cosa che a scuola mi stupisce è come spesso studenti che durante le interrogazioni o i compiti scritti hanno difficoltà a mettere insieme poche parole, laddove ritengano leso un qualche loro diritto, oppure vogliano affermare un'idea, o cavarsi d'impaccio, sfoderino una logica ed un'oratoria degna di Cicerone.
Un esempio: lo sapevate che a scuola non si possono fare compiti scritti se non è presente almeno metà della classe, oppure che per interrogare devono essere presenti almeno due testimoni? Io l'ho scoperto da poco dai miei piccoli Perry Mason, che non sanno coniugare il verbo avere ma su queste cose sono preparatissimi.
Oppure "Pierino, hai fatto i compiti per casa?", "Sì", "Me li fai vedere?", "Non li ho portati", "Allora prendi 3", "Ma scusi lei ieri ha detto di farli, non che dovevamo portarli!"
O ancora, all'ennesima parolaccia/bestemmia "Sara, non dire queste parole!", "Perché?", "Perché sta male e chi ti ascolta può farsi una cattiva opinione di te", "Tipo?", "Mah, magari puoi sembrare una ragazza non tanto educata, insomma, non una brava ragazza", "Ma io non voglio sembrare una brava ragazza!"
E l'ultima "Ragazzi, non si mangia in classe durante la lezione?", "Ma se uno ha fame?", "Aspettate l'intervallo. Vedete? Anch'io a volte vorrei mangiare o bere, ma aspetto che finisca l'orario di servizio", "Ma perché non mangia anche lei?", "Non mi sembra rispettoso nei vostri confronti!", "Non si preoccupi, qui siamo in famiglia!"

5 commenti:

Lisa ha detto...

Aggiungo un'altra sottigliezza linguistica fresca di giornata. Una fanciulla mi dà allegramente le spalle durante la lezione, per chiacchierare con le compagne dietro di lei. "Scusa, ma ti sembra giusto dare le spalle? E' un comportamento maleducato!" La fanciulla, tutta risentita "Lei non mi può dire che sono maleducata, altrimenti offende mia madre. Al limite mi può dire che sono ineducata. E' molto diverso, sa?" "Va bene, allora se ti dico che sei ineducata ti giri?" "Sì" e, mansueta, si gira. Bah, valli a capire!

Beth (Elisabetta Comini) ha detto...

Ah questi piccoli Perry Mason in erba...! Qualcuno direbbe che questo atteggiamento del "solo diritti, niente doveri" riflette un atteggiamento molto diffuso nella nostra società...e forse avrebbe ragione. Commovente l'idea che ti sentano parte della loro grande famiglia...(magari nel ruolo della sorella maggiore?)..Dì la verità, un po' ti sei commossa, eh? (Pensa che gioia..ora potrai trasformare il cassetto della cattedra in una vera e propria dispensa...)

Lisa ha detto...

Diciamo che sulla parte dei diritti sono molto preparati, sull'altra contano sull'istituzione prettamente italiana della sanatoria o del condono.
Ah e per quanto riguarda il cassetto della cattedra, oltre al cibo potrebbe starci anche tutto l'occorente per trucco e manicure ;)

Sardugno ha detto...

Questo primo scorcio di millennio, grazie alla mirabolante Internet 2.0 (aka "Internet For Dummies"), mi ha fatto scoprire l'impensabile, ciò che nemmeno i miei pensieri più perversi potevano desiderare: poter leggere il diario di maestre, docenti, professori, sotto forma di "Blog" (ovverosia "Web Log"). E finalmente posso affermare ciò che, dietro il banco di scuola, potevo soltanto ipotizzare, e che alla luce di quanto qui scritto viene saldamente corroborato: gli insegnanti sono una manica di egocentrici saccenti, e l'esercizio della Maieutica Socratica su di loro non può altro che far "partorire" tutta la loro ignoranza, ed il vuoto su cui poggiano le loro rocciose convinzioni con piedi d'argilla. Vi ringrazio di questa importante conferma.

Beth (Elisabetta Comini) ha detto...

Non rientrando tra le categorie da te citate (professori, docenti, ecc) posso esprimere la mia opinione da "esterno", come fai tu. Il post descrive una situazione divenuta sempre più comune: insegnanti che quotidianamente devono impiegare buona parte del proprio tempo non a ciò che vorrebbero e dovrebbero fare, ossia insegnare, ma ad una attività di diverso tipo. Quella dei controllori del rispetto delle regole primarie di convivenza civile (es: se sono in classe non chiamo il mio amico con il cellulare mentre l'insegnante spiega o il mio compagno viene interrogato; se sono in classe non mi trucco..lo posso fare dopo, una volta uscita da scuola). Regole basilari, che ogni giorno NOI genitori (e non gli insegnanti) dovremmo trasmettere ai nostri figli: evidentemente vi sono genitori che delegano tale compito alla scuola...