martedì 25 novembre 2008

E io essenzializzo: "Là dove mi porta il cuore" proprio non ci voglio andare!

Avete letto oggi il giornale? Se la risposta è sì allora avete indovinato anche il tema di questo blog: oltre al sempreverde Villari, i quotidiani davano molto spazio ai... reality show! Già perché siamo sulla scia di arrivo di alcuni importanti reality. Uno si è concluso ieri con successo, "L'Isola dei famosi", l'altro, "La Talpa", si conclude questa settimana. E così mi sono divertita a leggere qualche articolo al proposito. Tra questi quello di Maurizio Costanzo, su "Il Messaggero" (I reality vincono in tempi "ansiogeni"), che motiva così il successo di questi programmi: "Non è facile capire il perché di questi risultati (ah ecco!.., ndr.) se non supponendo che in una stagione dove il telespettatore rifiuta categoricamente (addirittura!!! E chi glielo avrà detto?, ndr.) tutto ciò che è ansiogeno (che procura ansia, ndr.), al contrario gioca, scommette e partecipa sulle altrui fatiche (partecipa "su"? Ahhhh Costanzo, occhio all'italiano!, ndr.) " e ancora... "Negli anni del boom (ohi ohi qui la mette sul piano dell'economia, ndr.), quando le cose vanno bene (e quando mai in Italia?, ndr.) ci possiamo permettere horror mozzafiato (e proprio nient'altro? ndr. ) o anche sproloqui autoreferenziali (ok, era meglio l'horror mozzafiato, ndr.). Ma quando l'aria intorno si fa pesante (troppa bagna cauda? ndr.), il telespettatore, inconsapevolmente il più delle volte (un po' scemo questo telespettatore? ndr.), essenzializza le sue scelte (uhm uhm!, ndr.). Va, mutando la Tamaro (nooo, la letteratura no, pietà!, ndr.) , dove lo porta il cuore".
Sarà...Io non rifiuto "categoricamente " l'ansiogeno (premesso che prima dovrei capire quali trasmissioni rientrerebbero nella categoria, forse "La signora in giallo"? - in fondo, dovunque lei vada, il morto ci scappa sempre...e se non procura ansia questo...!
). Però è vero, lo ammetto,...io in fondo essenzializzo (verbo del quale ignoravo pure l'esistenza, ma che a quanto pare sta diventando di uso comune, vd. qui http://luposelvatico.blogspot.com/2008/09/la-neolingua-di-tremonti-e-gelmini.html se volete farvi due risate..)..dicevo, anche io essenzializzo, spengo la tv e vado a leggermi un bel libro...

5 commenti:

Max ha detto...

Ieri sera guardavo "Otto e Mezzo" e Feltri, che peraltro non mi è simpaticissimo, ha detto una cosa sensata: "Spero che Villari non lasci il suo incarico, ma che eliminino proprio tutta la commissione di vigilanza Rai, è solo un altra poltrona per distribuire il potere, se lo chiedete all'italiano medio (quello che guarda l'Isola ndr) non sa assolutamente a cosa serva"... La TV e tutto quello che ci ruota attorno sta diventando davvero una cosa triste. Anche i programmi di approfondimento mi sembrano sempre più una vetrina per politici e giornalisti (forse alla prossima puntata di Ballarò ci si interrogherà su chi è la Talpa). Vorrei una trasmissione dove a parlare dei problemi sono le persone direttamente coinvolte e gli esperti del settore, non solo i politici. La puntata della scorsa settimana di Exit con il prof. Ponti, l'amministratore delegato delle Ferrovie, qualche politico che si è occupato di infrastrutture e i pendolari, mi sembrava un formato azzeccato. Il resto sono chiacchiere da bar, l'unica differenza è che invece delle carte da scala quaranta ci si passano i pizzini e invece che dei soprannomi gli amici-nemici dell'emiciclo si chiamano onorevole, responsabile delle direzione nazionale del sindacato, capogruppo al senato, direttore dell'Unità... DATEMI IL SATELLITE, VOGLIO VEDERE BBC E AL-JAZEERA!!!

Beth (Elisabetta Comini) ha detto...

Carissimo, prima di tutto una indicazione "di servizio"..se vuoi vedere la BBC (ma solo BBC World) puoi vederla anche senza satellite..è sul digitale terrestre...mentre per Al-Jazeera beh, per quella ci vuole davvero il satellite. Parlando seriamente, hai perfettamente ragione: i programmi nei quali si dovrebbero affrontare i temi seri, quelli che davvero interessano gli italiani (il lavoro, la scuola, i trasporti, ecc.) sono spesso delle baruffe da bar..con gente che si insulta a vicenda...tutti citano dati e cifre...ovviamente perfettamente in contrasto tra di loro e alla fine non si capisce dove sta la verità...Aggiungo una cosa: secondo me, se in studio ci fossero giornalisti seri che non si limitano a fare le domande di circostanza, ma che argomentano, punzecchiano (ma non in modo spocchioso e becero come molti fanno!!!), il pubblico potrebbe davvero usufruire di un "servizio" (in questo la presenza di più "tecnici" sarebbe utile, con un giornalista in gamba che assicuri che i loro pensieri siano comprensibili per il pubblico, anche quello non "accademico"). La realtà è che il giornalismo di "inchiesta" o comunque il giornalismo "serio" sono diventati una rarità. Tempo fa su uno studio dell'Osservatorio di Pavia si faceva notare come i telegiornali italiani pubblici dedichino alla politica uno spazio (vado a memoria) superiore al 30% del loro tempo complessivo, contro circa la metà degli altri telegiornali di servizio pubblico nei principali paesi europei. Il paradosso: da un lato da noi manca la vera informazione...dall'altro siamo invasi dalla politica gossip...siamo proprio messi male...

Lisa ha detto...

Sono molto d'accordo con l'espressione "chiacchiere da bar" per definire i programmi che dovrebbero essere di approfondimento e credo che qualcosa di analogo si possa dire anche per l'intrattenimento. Risulta sempre più difficile trovare comicità, musica, recitazione, ballo, conduzione, ecc. di qualità, messe in scena da professionisti dotati di talento e formazione. In televisione spopola ormai la cosiddetta "gente comune" ma io vorrei vedere degli ARTISTI!

Anonimo ha detto...

In questi ultimi mesi, dovendo trascorrere molte ore a casa, ho potuto realmente constatare quanto sia sceso in basso il livello di qualità della TV italiana che se è considerata lo specchio della società civile, siamo messi veramente male...Ho tanta nostalgia di un bel programma di satira, ricordate il Pippo Kennedy show?Perchè non ripropongono qualcosa di simile? Io ormai aspetto solo la domenica sera per gustarmi 10 minuti di squisita satira con Luciana Littizzetto...

Beth (Elisabetta Comini) ha detto...

Pippo Kennedy Show? Purtroppo non lo conosco...me lo sono perso (ma il "Pippo" mi fa venire in mente questo post che ho appena scritto http://ilportapenne.blogspot.com/2008/12/no-non-walt-disney.html)...Per quanto riguarda la Littizzetto, sono d'accordo con te, a volte è molto divertente (memorabile la sua "lettera ai Savoia"!). Quello che personalmente non mi piace troppo, però, è che condisca troppo spesso le sue scenette con un linguaggio che la mia preside del liceo avrebbe definito "scurrile" e che io definisco più semplicemente "volgare"..Non voglio sembrarti "ottusa" ma penso che non ci sia una reale necessità, per lei, di ricorrere a questo linguaggio(farebbe anche ridere senza ricorrere a questi espedienti). Da ultimo una comunicazione di "servizio": se per caso ti fossi persa qualche puntata puoi guardare qui..ci sono i podcast e anche le versioni video dei suoi interventi http://www.rai.tv/mpprogramma/0,,RaiTre-Chetempochefa^7^15771^t-2,00.html ciao!