venerdì 28 novembre 2008

Ode al fumetto

Ciascuno di noi ha letto, per periodi più o meno lunghi, i fumetti...e ciascuno di noi ha le sue preferenze. Mi soffermo su due italiani, che sono tra i miei preferiti, Tex e le Sturmtruppen. Tex è il buono per eccellenza, un po' rude nei modi, ma con un'idea di giustiza che non conosce compromessi...L'aspetto più innovativo del fumetto penso sia la rappresentazione del popolo indiano che offre, molto distante da quella di buona parte dei classici film Western. Non un popolo assetato di sangue (benché i personaggi negativi ovviamente ci siano), che perseguita i "poveri" coloni, ma un popolo orgoglioso delle proprie radici, che si vede sottrarre dai "bianchi di Washington" le proprie terre e che è costretto a lottare per la propria libertà ed indipendenza...(sullo sfondo di loschi individui bianchi che li foraggiano con il famigerato wiskey...). Le Sturmtruppen, invece, sono ambientate nella Seconda Guerra Mondiale ed hanno per protagonisti i soldati tedeschi: l'aspetto innovativo consiste proprio nel descrivere la guerra dalla parte dei "cattivi"...che poi in realtà sono poveri soldati (che di fatto rappresentano il "soldato" a prescindere dalla nazionalità...) che oltre alla tragedia della guerra, devono subire anche le angherie di stupidi ufficiali. E' impossibile non commuoversi di fronte ai due elmetti (ma il lettore pensa che "sotto" ci sia una testa...) che commentano il loro destino: sono fieri di avere ottenuto una medaglia al valore ("Pensa come saranno fieri di noi a casa..!" ..."Già", risponde l'altro "Siamo proprio stati fortunati!")...peccato che ora non resti più nulla di loro, se non un elmetto sopra una semplice, nuda croce (del tipo di quelle che si vedono ancora oggi nei cimiteri della Normandia...). Ci sono anche i momenti più leggeri, come quando alla domanda :"Altolà, chi va là? Amici o nemici?" , la povera sentinella tedesca si sente rispondere: "Semplici conoscenti!"...(con comprensibile sbigottimento)...Se i fumetti (o almeno alcuni..) riescono ad offrici, oltre al salutare svago e divertimento, anche questi sentimenti, allora forse davvero si può parlare del fumetto come di una forma di letteratura...Viva il fumetto!

3 commenti:

Lisa ha detto...

Sì sì, viva il fumetto! Io adoro i Peanuts del grande Schulz!
Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy e tutti gli altri personaggi parlano tra loro delle piccole cose di ogni giorno, alludendo però ai grandi temi dell'arte, della storia, della filosofia e perfino della teologia!
Sul fondo, nelle abitudini e negli arredi si intravede l'America degli anni '50-'60 .
Sono spassosi i cenni al nuovo ruolo della donna nella società. Lucy progetta di coronare il suo sogno d'amore con Schroeder, il piccolo pianista appassionato di Beethoven e, se da un lato dipinge zuccherose scenette, in cui si vede nel ruolo di tenera mogliettina e casalinga, che cucina con una "...buona batteria di pentole..." mentre lui si esercita al piano, dall'altro ha un carattere fortissimo e riesce sempre ad averla vinta su qualsiasi maschio del gruppo.
Un bell'episodio è quando Lucy racconta, con aria romanticamente sognante a Charlie Brown di sua nonna, che le narra spesso del cavaliere con cui ballò per la prima volta, indossando un paio di guanti bianchi. Alla domanda di Charlie Brown, se sua nonna ricordasse il nome del cavaliere, Lucy risponde con noncuranza che "No, si ricorda solo che indossava guanti bianchi!"
Queste erano le nostre mamme, nate ed educate per essere le bambolotte di mamma e papà (nel fumetto indossano spesso vestitini e borsetta), ma che negli anni '70 avrebbero cambiato la società.

Max ha detto...

Ho comprato il mio primo Tex nel 1985, in un'edicola di Little-Italy a New York, dove ero in ferie con mio padre. Da allora, ogni 10 del mese vado in edicola a comprare il mio bravo albo. Siamo quasi al numero 600, senza considerare gli speciali che escono due o tre volte l'anno:)
Per fortuna, oltre a Bonelli editore, a parlare bene degli indiani ci aveva già pensato alcuni storici e Hollywood con Soldato Blu, Piccolo Grande Uomo, Un Uomo Chiamato Cavallo ... No, credo che il merito di Tex vada oltre, ha introdotto il pubblico ad un linguaggio colorito, ma non volgare ("Tuoni e Fulmini", "Gran Matusalemme Ballerino"), personaggi fortemente caratterizzati e meno patinati del Western americano che poi sono stati ripresi dagli Spaghetti Western...
Comics forever!

Beth (Elisabetta Comini) ha detto...

Max è vero, in alcuni film gli indiani venivano dipinti in modo meno stereotipato..io pensavo principalmente al mondo dei fumetti...Per quanto riguarda il linguaggio, verissimo...ti chiedo però questo: Il "matusalemme ballerino",i "Tizzoni d'inferno", l'amore smodato di Carson per il caffé caldo, le patatine fritte, ecc. non ti ricordano il compagno di Kit Teller (non ricordo il suo nome), protagonista del fumetto "Il piccolo ranger"? Quando io leggevo Tex "Il piccolo ranger" non era più in edicola...però lo trovavo al mare, in quegli enormi raccoglitori dove mettono i fumetti rimasti in magazzino (due o tre impacchettati insieme e venduti a prezzi molto convenienti!)