domenica 15 marzo 2009

I viaggi de "Ilportapenne". Settima tappa: Bruxelles (1)

Questo è il viaggio più difficile da raccontare…Quando si vive e si lavora in un posto per tre anni si acquisisce lo status di "visitatore imperfetto": se da un lato infatti si hanno il tempo e l’occasione per cogliere molti più aspetti del luogo, dall’altro, illudendosi che ci sarà sempre il tempo per vedere tutto, si finisce per accorgersi, quando ormai è ora di partire, di aver tralasciato cose che il turista diligente non si sarebbe mai perso.
Fatta questa doverosa premessa divideremo il nostro viaggio in più puntate…

Hercule Poirot…francese? Nooo belga! Ogni volta che penso al Belgio mi vengono in mente i film ispirati ai gialli di Agatha Christie con protagonista il celebre Hercule Poirot che, in quanto francofono veniva perennemente scambiato per un francese.

Eppure i francesi non sono gli unici francofoni bianchi…esistono pure i Belgi, 10 milioni di persone che abitano un paese poco più grande della Lombardia, diviso in due parti, quella francofona e quella fiamminga, molto diverse e da secoli in rivalità…paese che conquistò l’indipendenza dall’Olanda nel luglio 1830, come imparai una tranquilla mattina, quando, a Bruxelles, nel mio ufficio al V piano, sentii tremare le finestre e mi accorsi che in rue de la Loi sfilavano i carri armati (una scialba imitazione della grandeur francese?). Ah, per la cronaca, se qualcuno vi dice che parlate francese come un belga non è propriamente un complimento!

Bruxelles, capitale di tutti (tranne che dei belgi?) Buffo paese il Belgio: molti non saprebbero neanche individuarlo sulla carta geografica, stretto come è tra Francia, Germania, Lussemburgo ed Olanda e molti probabilmente non sanno neanche che Bruxelles, la città europea per antonomasia, ne è proprio la capitale (bilingue, divide di fatto la parte francofona da quella fiamminga) anche se una capitale un po' strana, visto che trovare un belga a Bruxelles è come trovare un francese a Mentone (ossia difficilissimo). Per trovare un belga è necessario recarsi nei negozi locali (che richiedono ai lavoratori la conoscenza del francese e del fiammingo, rendendo difficile ad uno straniero trovare impiego…a meno che lo straniero sia un po’ masochista e decida di studiare una lingua nella quale predominano le K e le J…)

Tolti i belgi, il resto della popolazione di Bruxelles è costituita da stranieri, di tutte le razze ed i colori, risultato dell’insediamento a Bruxelles di alcune delle principali istituzioni comunitarie (Commissione europea, una delle sedi del Parlamento europeo, il Comitato economico e sociale), nonché della Nato e di altre organizzazioni internazionali alle quali si aggiungono le rappresentanze nazionali di tutti i paesi membri dell’Unione europea, di molte regioni (praticamente tutte le nostre sono rappresentate con loro uffici), gli uffici delle camere di commercio, le sedi europee di diverse multinazionali statunitensi…e infine gli italiani, greci, libanesi, turchi che preparano ottime pizze, pita e kebab in concorrenza con il piatto per eccellenza di Bruxelles, ossia le moules frites (le cozze con le patatine fritte…).

Nella prossima puntata: perché i cavatappi sono alcuni dei souvenir più gettonati della capitale, quali sono i lavori più "in" della capitale, perché le cartoline vendute a Bruxelles recitano: "Belgium, where rain is typical"...e molto altro.

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