lunedì 9 febbraio 2009

I viaggi de "Ilportapenne". Sesta tappa: New York (con video di 2 minuti)

La Statua della Libertà sembra emergere all'improvviso dalle acque dell'Hudson. Sprigiona qualcosa di impalpabile che ti fa sentire subito proiettato in una nuova dimensione...nel "nuovo mondo, land of opportunities"...così, come l'emigrante dei primi del '900 mi avventuro in questo nuovo mondo.

A Manhattan fiumi di persone si riversano nei marciapiedi, eppure tutto è ordinato. I taxi formano una enorme fila gialla che si sfalda per poi ricomporsi subito. Dall'Empire State Building (dove siamo entrati con lo sconto "Militari": poco importa se non U.S...evidentemente qui il rispetto per la divisa trascende i confini nazionali...) contempliamo il panorama: sta giungendo il tramonto e una luce tenue, calda, abbraccia il grigio dell'inquinamento e del cemento dei grattacieli. Il grigio è dappertutto e si combina con il blu scuro, il mattone ed il marrone in un gioco di colori dai risultati inaspettati.

China Town è un tripudio di insegne colorate: l'attività, frenetica, si arresta soltanto al confine con Little Italy, piccola enclave che sopravvive a fatica all'abbraccio del colosso cinese. Le vetrine dei negozi propongono improbabili magliette con il volto del Duce e statuette religiose di ogni grandezza.

Nel vuoto lasciato dalle Torri Gemelle restano una croce realizzata con alcune travi carbonizzate e la targa con i nomi degli "Heroes of September 11th", cittadini di ogni razza ed età che erano andati al lavoro, un giorno come tanti altri. Le bollette da pagare, il portatile carbonizzato e il pezzo di una fusoliera di uno degli aerei conservati nella teca hanno fermato il tempo ad un martedì che non verrà mai dimenticato.

In battello sull'Hudson di fronte a Manhattan: il buio è calato e avvolge le sagome dei grattacieli illuminate dalle luci tenui degli uffici. Nel Greenwich Village godiamo di un'oasi di pace: nei piccoli giardini tra gli edifici rosso mattone con le piccole scalinate si legge e si parla con gli amici, con i cani al guinzaglio che fanno capolino tra le panchine di legno.

New York: la città nella quale non vorresti dormire mai...

P.S.: lo so, le musiche del video non sono un granché, ma anche noi dobbiamo rispettare il copyright...

4 commenti:

Lisa ha detto...

Tanto grigio, è vero, ma comunque bellissimo, sia il post che il video!

Beth (Elisabetta Comini) ha detto...

:) grazie!

Anonimo ha detto...

bellissimo post davvero! Voglia di USA...

Beth (Elisabetta Comini) ha detto...

La prossima volta si potrebbe andare tutti e 6 insieme!