sabato 31 gennaio 2009

I viaggi de "Ilportapenne", quinta tappa: la Germania

Due sono i sentimenti che associo ai miei viaggi in Germania: da un lato l’ammirazione per la cultura di questo grande paese e dall’altro un senso di grande tristezza. Già, perché la maggior parte delle città tedesche che oggi noi turisti visitiamo, è stata ricostruita a seguito degli ingenti danni riportati dal paese al termine della seconda guerra mondiale. E, nonostante la bravura delle "maestranze" che hanno ricostruito palazzi, teatri, chiese, ecc. l’impressione che si ha è quella di qualcosa di finto, non corroso dall’usura del tempo...quell’usura che emana da tutto cio che è antico, contribuendo al suo fascino.

Tutti abbiamo letto dei danni riportati dalle città tedesche bombardate, ma la vastità di questo fenomeno a volte sfugge: un viaggio in Germania consente di ricuperare il senso dell’immane distruzione umana e "fisica" che lascia una guerra.


Pensare poi che a Norimberga, ancora oggi una delle più belle città tedesche, abbiano avuto luogo gli oceanici raduni nazisti immortalati nei video della propaganda, è difficile. I tedeschi sembrano aver rimosso questo ricordo. Ritrovare il luogo dei raduni che abbiamo visto in tutti i documentari è stato arduo: soltanto grazie alla guida e ad una cocciutaggine che ci ha attirato non pochi sguardi sospettosi da parte dei cittadini tedeschi ai quali avevamo chiesto informazioni, siamo riusciti a raggiungere questo luogo.



Dell'enorme costruzione, sulla quale una volta troneggiava il simbolo della svastica (vd. foto), fatto saltare in aria dai sovietici, rimane poco. Rimane ancora quel "balconcino" dal quale si affacciava il Fürher: mi metto nella sua stessa posizione, chiudo gli occhi e provo ad immaginare quello che qui avveniva, ma non ci riesco. Sento solo la pioggerellina di questo grigio pomeriggio estivo.


1 commento:

Lisa ha detto...

Ecco la nostra Beth che ci porta ancora in giro! Il post è suggestivo, tetro e triste quanto basta.