mercoledì 10 dicembre 2008

E 'l naufragar m'è dolce in questo mare...

"Per i consumatori USA il web è il media più credibile", questo il titolo di un articolo di Gianroberto Casaleggio apparso ieri su "Milano Finanza". L'articolo riporta i risultati di un sondaggio condotto online negli USA su un campione rappresentativo della popolazione adulta. Alla domanda "Qual è la fonte di notizie che ritiene più affidabile?", il campione ha risposto: Internet (37,6%), la televisione nazionale (20,3%), la radio (16%), la stampa (11,3%), la televisione locale (4%), mentre il restante non risponde, indica "altro" o non guarda le notizie (qui si trova il documento completo del sondaggio :
http://www.ifc.com/static/img/series/mediaproject/mp_full_poll_results.pdf ) Ho scritto alla società US che ha commissionato lo studio per chiedere alcuni chiarimenti su come è stata condotta la ricerca ma per ora non ho avuto riscontri. Nel frattempo provo comunque a fare qualche considerazione. In primo luogo, quando leggiamo questo tipo di notizie penso che sia necessario chiarire un aspetto: che cosa intendiamo per "Internet"? Internet è infatti prima di tutto una piattaforma di distribuzione dei contenuti. Se utilizziamo questa piattaforma per consultare un articolo di giornale, es. La Repubblica, è difficile, a mio parere, fare un confronto tra questo strumento e la stampa, in quanto in questo caso Internet è soltanto un'altra modalità di distribuzione del giornale rispetto all'edicola sotto casa (è vero, gli articoli non sono gli stessi, ma la "fonte" è la stessa..). In questo senso è difficile dire che "Internet è più affidabile" (mentre potremmo dire che è più aggiornato, più rapido...). Se invece parliamo di Internet come di uno strumento nel quale troviamo contenuti che non potremmo trovare altrove (o che sarebbe molto difficile trovare altrove) allora la cosa cambia: qui l'oggetto di analisi è in primo luogo quello che gli utenti (che non hanno magari altra possibilità di dare visibilità alle proprie idee) scrivono e producono (testi, foto, video, ecc.). Che però questo materiale possa essere più affidabile di quello che trovo su altre piattaforme (tv, radio, ecc.) su questo non sono così sicura. Fateci caso: cercate una notizia e vedrete che in molti casi essa viene riportata nello stesso modo in molti siti...già, perché spesso non viene fatto alcun controllo della "fonte": in questo modo, spesso gli errori si "propagano" a macchia d'olio. Due le soluzioni a questo problema: 1) sfruttare Internet per verificare, incrociare fonti, consultare più opinioni; 2) fare riferimento ai siti, blog, ecc. delle persone che riteniamo affidabili...In realtà anche il punto 2) rischia di portarci in un vicolo cieco: come giudicare l'affidabilità delle persone? Si dirà: dalla loro notorietà, dai link che indicano, dai blog ai quali rimandano. Vero, ma così non c'è il rischio di riproporre sul web le dinamiche del mondo reale (ossia ha più visibilità chi ha già visibilità tramite altri strumenti: stampa, tv, ecc., alla faccia del Web2.0, ossia del web "partecipativo"?)... Con il risultato che molte persone valide che scrivono il loro blog personale (o commentano sui blog degli altri) non avranno mai l'eco che meritano? Più navigo e leggo blog qua e là, più mi rendo conto di quanto sarebbe bello poter avere uno strumento/un luogo, qualcosa che renda possibile, su uno stesso argomento, poter linkare (ma in modo molto più visibile di come viene fatto oggi) tutto quello che viene scritto su uno stesso argomento (ad es. i commenti ai post sui blog) dando così evidenza a tante voci...certo, anche così ci sarà il rischio di perdersi, ma almeno il "naufragar ci sarà (forse un po' più) dolce in questo mare"...

2 commenti:

Max ha detto...

Io credo che invece il discorso abbia abbastanza senzo. Non penso sia una questione di fidarsi di più della versione online del Corriere della Sera piuttosto che di quella cartacea... anzi. Penso invece che il tema stia nel tuo secondo punto. Ovvero ci sono così tanti utenti che sono in grado di verificare la veridicità della notizia, dell'articolo scientifico, dell'estratto di un libro, che qualcuno di quelle decine di milioni di utenti avrà sicuramente la versione vera, o quantomeno una versione good-enough per non essere presi in giro. La rivista Nature aveva fatto in proposito uno studio alcuni anni fa, confrontando Wikipedia e Encyclopedia Britannica (http://news.cnet.com/2100-1038_3-5997332.html) dimostrando che le due fonti erano abbastanza equivalenti in termini di accuratezza... SEMPRE CHE CI SI POSSA FIDARE DI NATURE:)

Beth (Elisabetta Comini) ha detto...

Grazie Max, hai citato un esempio interessante: Wikipedia. L'obiettivo di Wikipedia (cito dal sito)è : "creare un'enciclopedia a contenuto aperto (cioè modificabile) ed attendibile: la più grande della storia, sia in termini di ampiezza, sia in termini di profondità dei contenuti". Ecco, penso che la grande novità sia proprio questa: consentire a tutti - nel rispetto di alcune linee guida - di contribuire, sottoponendo il contributo di ciascuno al controllo degli altri utenti. Ecco, questo è il modello che piacerebbe anche a me (ed è l'idea che cercavo di proporre nel mio post): prendiamo un tema e apriamo la discussione a tutti, consentendo di linkare blog, articoli e quant'altro... ecc. e poi (questo lo aggiungo ora...) magari diamo il voto a quelli che ci sembrano più interessanti..quello che vorrei è insomma un grande "contenitore ", una sorta di "Wikipedianews" che consenta di commentare/approfondire tutte le notizie/i temi che la realtà di tutti i giorni ci propone...Semplifico con un ultimo esempio: in questi giorni, sulla scia delle ultime notizie che ci arrivano dagli USA si parla molto della crisi dei giornali..molti ne parlano nei loro blog (e magari hanno anche 1 o 2 commenti interessanti ai loro post)...però è tutto frammentato (per avere un'idea più completa dell'argomento o cogliere i vari spunti dovrei perdere molto tempo in rete e comunque probabilmlente mi perserei anche commenti interessanti su blos e siti che non conosco...perché allora non cercare di riunire tutto questo in un mega contenitore, cercando così di sfruttare e capitalizzare sulle buone idee/riflessioni di tutti?