venerdì 5 dicembre 2008

Natale aziendale

Alcuni anni fa lavoravo in uno studio: tre titolari, cinque tecnici, di cui una era la moglie di un titolare e tre disegnatori. I primi giorni del dicembre 2004 fu assunto un sesto tecnico.
Ai nostri titolari, indubbiamente validi professionisti, piaceva tanto atteggiarsi a manager di multinazionale. Da noi la riunione di inizio commessa era lo start-up meeting, il rapportino su cui segnavamo le ore fatte era il time sheet, poi c'era il project manager che seguiva il working progress, facendo molta attenzione all'editing. Considerando che l'azione si svolgeva in quel della capitale, il tutto era accompagnato da espressioni romanesche in un insieme che potrei definire pittoresco (per non dire ridicolo).
Ogni anno nel periodo natalizio c'erano tre rituali: il regalo, la cena e il rientro al lavoro il 2 di gennaio. Tralascio gli ultimi due perché penso siano grigie esperienze comuni a molti lavoratori, e mi soffermo sul mitico regalo del Natale 2004. Il giorno della consegna i titolari si chiudono nella loro stanza, loro tre e la signora moglie di uno di loro, che aveva diritto ad orario ridotto, stipendio doppio e ovviamente regalo natalizio particolare.
Mentre nella stanza dei bottoni i nostri comandanti con signora stappano bottiglie e si scambiano pregiate strenne, la truppa viene invitata a prelevare ciascuno uno scatolone tra gli otto depositati all'ingresso. Mentre ci rechiamo gioiosi a prelevare il pacco, il giovane tecnico neoassunto viene chiamato da uno dei capi che fa capolino con la testa dalla stanza dorata. Attenzione, solo con la testa, per non mostrare i festeggiamenti all'interno! Chiama il tecnico e gli dice "Ah, senti, tra tutti gli scatoloni dovresti cercare il tuo, sai , siccome sei l'ultimo arrivato, non ci sembrava corretto nei confronti degli altri fare un regalo uguale per tutti. Comunque lo riconosci, è il più leggero!". E così prima di aprire i pacchi abbiamo dovuto soppesarli attentamente per trovare il più leggero, da destinare al nostro amico. Così noi tutti abbiamo avuto un cesto di specialità regionali, mentre l'ultimo arrivato panettone e torrone del discount (giuro, del discount!!!).
E' proprio il caso di dirlo...signori si nasce!

1 commento:

Beth (Elisabetta Comini) ha detto...

Chiunque lavori in un'azienda ha, penso, gustose scenette da raccontare per quanto riguarda i doni munifici ricevuti in occasione del Natale. Quella di Lisa, devo dire, si colloca, mi sembra, ai primi livelli, non tanto per il dono, ma per le modalità di "consegna". Penso che alla fine non ci siano molte soluzioni: nessun regalo aziendale sarà in grado di incontrare le aspettative dei "riceventi"...Perché costringere persone (spesso in buona fede) a scervellarsi nel tentativo di impiegare al meglio i quattro soldi elargiti dal management? Io opto per la beneficenza...Quei quattro soldi potrebbero servire a rendere (un po') meno triste qualcuno che ne ha veramente bisogno...