mercoledì 10 dicembre 2008

Ti "smanetterei" io...se potessi

Nelle ultime settimane abbiamo letto di iniziative, da parte delle amministrazioni comunali di alcune città, volte ad impedire ai lavoratori di utilizzare Facebook durante le ore di lavoro (consentendone ad esempio l'utilizzo soltanto nelle ore di pausa pranzo). Alla base dell'iniziativa vi è l'idea che Facebook sottrae tempo ed attenzione, compromettendo l'efficienza sul luogo lavoro. Non entro nel merito della questione, ma riporto questa notizia che mi ha veramente dato da pensare. Un parlamentare il cui account è stato disattivato su Facebook ha proposto un'interrogazione al Ministero competente per chiedere quanti sono gli italiani colpiti dalla stessa sorte. Fin qui nulla di male, direte...ma il bello deve ancora venire (e da qui riporto le parole del parlamentare, tratte dall'articolo di PSet su "Il Giornale" di oggi dal titolo "Deputato leghista cacciato da Facebook: rivolta in rete"): "C'è poi chi dice che la disattivazione scatta per eccessiva interattività coi propri contatti e può darsi che l'altro giorno durante le 5 ore di ostruzionismo alla Camera io abbia smanettato molto, però lo stesso hanno fatto i miei colleghi, e non sono stati oscurati". Ma come? I dipendenti comunali "fannulloni" non possono utilizzare Facebook e invece i parlamentari possono utilizzarlo senza limiti? (Peraltro, se le parole utilizzate dal parlamentare fossero proprio quelle riportate dall'articolo, ci sarebbe da riflettere sulla "percezione" del lavoro del parlamentare che esse trasmettono...). Qualcuno dirà che il parlamentare stava raccogliendo utili segnalazioni e commenti da parte dei propri elettori...sarà...ma forse le stesse segnalazioni potrebbero essere raccolte da qualche collaboratore e poi sintetizzate e riportate al deputato, che in questo modo potrebbe dedicare tutte le sue energie ed attenzioni al dibattito in aula, o no?...

1 commento:

Lisa ha detto...

Solo un commento: che tristezza!!!