venerdì 5 dicembre 2008

L'erba del vicino è più verde

Qualche giorno fa Max mi segnalava un comunicato stampa del Ministero dell’Ambiente del governo federale tedesco che indicava che la Germania è in anticipo sugli obiettivi del Protocollo di Kyoto. Max ha approfondito la questione e, anche sulla scia di recenti dichiarazioni del nostro Governo (che ha dichiarato la volontà di chiedere la rinegoziazione del Protocollo) ha cercato di capire qual è la situazione in Italia e di rispondere (per quanto possibile, vista la complessità della questione e la difficoltà nell'interpretazione di alcuni dati che per loro natura sono influenzati da molte dinamiche) ad alcune domande che l'uomo della strada (cioé noi tutti) ci poniamo. Riprendo degli estratti dal blog di Max (http://www.stormysummit.blogspot.com) al quale rimando per tutte le cifre a supporto e gli approfondimenti. 1) "La Germania emette circa il doppio di gas serra dell'Italia (ma la differenza è molto più piccola se si considera il dato pro-capite), ma negli ultimi 15 anni le emissioni sono calate (-12% nel 2005 rispetto al 1991) mentre in Italia sono aumentate (+13% nel 2005 rispetto al 1991)"
2) "La lotta ai gas serra non sembra comportare per il paese un rallentamento della crescita economica in termini di Prodotto Interno Lordo (in Germania il PIL pro-capite è salito da 18,300 euro, nel 1991, a 27,200, nel 2005, un incremento di circa il 49% (incremento medio annuo 2.9%). Nello stesso periodo, in Italia, siamo passati da 17,000 euro a 24,400 euro; un incremento di circa il 44%, ovvero meno dei tedeschi, seppur da noi le emissioni siano aumentate…"
3) Allo stesso modo non sembra che "la lotta alle emissioni dei gas serra vada a scapito dell’industria automobilistica (nel senso di imporre ai costruttori standards troppo costosi per la costruzione di veicoli)" e che "l’abbandono di fonti di energia elettrica inquinanti a favore di fonti alternative faccia incrementare il costo dell’elettricità in modo significativo".
Per un'analisi più dettagliata rinviamo a http://www.iccfglobal.org/pdf/GermanStudy.pdf
Segnalo infine questo articolo http://www.lavoce.info/articoli/-energia_ambiente/pagina1000753.html ("Dimenticare Kyoto ci costa caro" di Alessandro Lanza) che discute altri aspetti della questione. Una osservazione interessante dell'autore Alessandro Lanza è che dopo la firma degli impegni di Kyoto (che l'autore definisce effettivamente "ambiziosi" per l'Italia) nessun governo, tra quelli che si sono succeduti, ha attuato politiche serie volte al rispetto degli obblighi sottoscritti. Ingenti saranno i costi per l'Italia per il mancato adeguamento agli obiettivi sottoscritti (costi previsti dal Protocollo stesso)...senza dimenticare, mi permetto di aggiungere io, tutti quei costi (poco quantificati...) legati al peggioramento della qualità di vita (salute, ecc.).

1 commento:

Lisa ha detto...

L'importante è fare le domeniche ecologiche, quelle sì che risolvono tutto!